26 gennaio 2006

Caproni (noi!) ecco la legge Pecorella (loro!)

Un netto no al ddl sull'inappellabilità delle sentenze di proscioglimento. Tutto, però, in rima baciata. E' quanto ha fatto intervenendo nell’Aula del Senato l’esponente della Margherita Nando Dalla Chiesa (figlio del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso dalla mafia). Questo il testo del componimento:
"Bentornati senatori, dalle feste e dai ristori, tutti insieme per votare la gran legge secolare, la più urgente, la più bella legge, sì, la legge Pecorella. Ma quant’è curioso il mondo, nel suo gran girare in tondo, che fa nascere d’incanto una legge che può tanto. E la scrive un avvocato per salvare il suo imputato, che poi, caso assai moderno, è anche capo del Governo, mentre invece l’avvocato è un potente deputato.
Ah, che idea stupefacente, non si trova un precedente, è un esempio da manuale di cultura occidentale che sa metter le persone sopra la Costituzione. E ora è bello edificante che di voci ne sian tante, di giuristi, ex magistrati, di causidici, avvocati, pronti, intrepidi, a spiegare che la legge è da votare, poiché vuole la dottrina che il diritto su una china più virtuosa scorrerà, se la norma si farà.
Ma pensate che bellezza per un reo, l’aver certezza che se il giudice è impaurito o corrotto o scimunito, potrà dar la soluzione senza alcuna sconfessione, che il processo finirà e un macigno calerà sull’accusa dello Stato e su chi subì reato. Che trionfo, che tripudio, e per Silvio che preludio ad una dolce terza età, l’assoluta impunità.
Bentornati senatori, per la fine dei lavori; cinque anni incominciati coi tesori detassati, poi vissuti con amore a far leggi di favore: rogatorie, suspicioni, lodi, falsi e prescrizioni, approvate in frenesia e con gran democrazia, che chi c’è non può parlare e chi è assente può votare. Mentre al pubblico in diretta lui giurava: "Date retta, se non si combina niente sui problemi della gente colpa è di opposizioni, Parlamento e Commissioni!".
Bravi voi che con tempismo combattete il comunismo, anche se nell’ossessione ce l’aveste una ragione: falsa è di Marx la tesi che lo Stato è dei borghesi; ci insegnaste voi del Polo che lo Stato è di uno solo. Or votando con l’inchino si completi il gran bottino delle leggi personali, questo sconcio senza eguali. Del dritto sia mattanza. Ma l’Italia ne ha abbastanza".

Ma cosè la legge Pecorella? e lo volete sapere da me?
Caspita sono un perito meccanico mica un avvocato, ma per quello che ho capito è una legge che prevede l'inappelabilità delle senteze di assoluzione.
Chi ne beneficerà subito di questa legge?
E' ovvio Il Presidente del Consiglio dei Ministri On. Cav. Dott. Silvio Berlusconi per il processo SME.
Ma Silvio non è certo l'unico imputato importante a venire beneficiato dalla legge varata 12 gennaio. Anche il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, eviterà la noia di un giudizio d'appello per la vicenda della discarica di Cerro Maggiore, dove era accusato di corruzione per avere robustamente favorito Paolo Berlusconi: assolto il 20 dicembre scorso dai giudici di primo grado, la Procura aspettava le motivazioni per depositare il ricorso, ora potrà sperare solo nella Cassazione. Ma anche in universi assai differenti la svolta voluta dalla Camera si farà sentire. La nuova legge, per esempio, toglie d'impiccio i cinque militanti islamici che il 9 maggio scorso - con una sentenza analoga a quella di pochi mesi prima del giudice Clementina Forleo - il tribunale di Milano assolse dall'accusa di terrorismo internazionale. Anche per loro, il ricorso che la Procura aveva già depositato è dal 12 gennaio (data di approvazione della legge) carta straccia. In questo caso gli effetti della nuova norma sono quasi paradossali. Infatti proprio il 12 gennaio, nel corso di un altro processo celebrato a Milano un "pentito" ha fornito elementi molto concreti per ritenere che i cinque estremisti fossero effettivamente collegati ad organizzazioni terroristiche quali Ansar al Islami, affiliata alla galassia di Al Qaeda.
E c'è chi sta curiosando nel passato, per individuare quali grandi processi avrebbero avuto una sorte diversa se questa legge fosse entrata in vigore all'epoca in cui si celebrarono. Gli esempi non mancano: uno fra tutti, il processo per i 157 morti per cancro al Petrolchimico di Porto Marghera, dove una sentenza che aveva assolto con formula piena i dirigenti della Montedison venne impugnata dalla Procura. In secondo grado, cinque dei dirigenti vennero condannati per la morte di un operaio: uno solo, una sentenza quasi simbolica. Ma con la legge approvata ieri, non ci sarebbe stata neppure quella.

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