26 aprile 2006

Se questo è un Paese!

dal Blog di Antonio Di Pietro
La Cdl ha deciso di candidare Giulio Andreotti, 87 anni, alla presidenza del Senato. La seconda carica istituzionale dopo quella della Presidenza della Repubblica.
Io sono nettamente contrario a questa ipotesi, in quanto il senatore a vita Andreotti, come riportato nella sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 2 maggio 2003 è stato ritenuto coinvolto in associazione a delinquere con Cosa Nostra. Tale sentenza è stata confermata dalla Corte di Cassazione con sentenza depositata il 28 dicembre 2004. Andreotti non venne condannato unicamente perchè il reato ascrittogli, anteriore alla primavera dl 1980, fu prescritto a causa del tempo trascorso tra crimine e condanna.
La sentenza dimostra che Andreotti incontrò esponenti mafiosi di primo piano coinvolti nell’omicidio di Piersanti Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia, prima e dopo la sua morte. Quale miglior candidato per una coalizione di prescritti, indagati e condannati in via definitiva?
___
da it.wikipedia.org
Provvedimenti giudiziari a carico di Andreotti
È stato sottoposto a giudizio a Palermo per associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980 e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva "commesso" il "reato di partecipazione all'associazione per delinquere" (Cosa Nostra), "concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980", che però è "estinto per prescrizione". Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.
Sia l'accusa che la difesa presentarono ricorso in Cassazione, l'una contro la parte assolutiva, e l'altra per cancellare l'infamante conclusione della sentenza di appello. Ma la Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004 confermò la sentenza di appello. Nella motivazione si legge (a pagina 211):
«Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione».
Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione) Andreotti sarebbe stato condannato in base all'articolo 416, cioè all'associazione "semplice", perché quella aggravata di stampo mafioso (416 bis) fu introdotta nel codice penale soltanto nel 1982, con la legge Rognoni-La Torre.
La conclusione di questo storico processo non fu però riportata con completezza dai media, che parlarono genericamente di assoluzione.
Invece, per il coinvolgimento nell'omicidio Pecorelli, in primo grado ebbe l'assoluzione, mentre la Corte d'Assise d'Appello di Perugia il 17 novembre 2002 lo ha condannato a 24 anni di reclusione. Andreotti ha presentato ricorso in Cassazione, che lo ha assolto.
___
da repubblica.it del 25 luglio 2003
Rese note le motivazioni dell'assoluzione in appello "Dei suoi comportamenti risponderà davanti alla storia"
I giudici: "Fino al 1980 Andreotti trattò con la mafia"
"Dopo quella data l'atteggiamento cambiò"
PALERMO - Giulio Andreotti ha dimostrato "un'autentica, stabile ed amichevole disponibilità verso i mafiosi" fino alla primavera del 1980. Da quella data in poi, invece, l'atteggiamento del senatore a vita cambia. Per questo, per i fatti antecedenti quell'anno, va applicata la prescrizione, per quelli successivi va pronunciata l'assoluzione. Eccole le motivazioni della sentenza che il 2 maggio ha assolto Andreotti dall'accusa di associazione mafiosa. Ben 1.520 pagine suddivise in 6 volumi e 45 capitoli per spiegare che la la Corte "ritiene che una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato verso i mafiosi non si sia protratta oltre la primavera del 1980". Dopo tutto cambia. Secondo la Corte, "manifestazioni di disponibilità personale di Andreotti successive a tale periodo sono state semplicemente strumentali e fittizie, comunque non assistite dalla effettiva volontà di interagire con i mafiosi anche a tutela degli interessi della organizzazione criminale: anzi, in termini oggettivi è emerso un, sempre più incisivo, impegno antimafia, condotto dall'imputato nella sede sua propria della attività politica". Fino agli anni '80 però il giudizio dei giudici è durissimo. "Il senatore Andreotti ha avuto piena consapevolezza che i suoi sodali siciliani intrattenevano amichevoli rapporti con alcuni boss mafiosi, ha, quindi, - scrivono i giudici - a sua volta coltivato amichevoli relazioni con gli stessi boss, ha palesato agli stessi una disponibilità non meramente fittizia, ha loro chiesto favori, li ha incontrati".
Le motivazioni raccontano di un intreccio di rapporti tra Andreotti e gli esponenti di Cosa Nostra, Stefano Bontate e Gaetano Badalamenti. Rievocano il ruolo dei cugini Antonino ed Ignazio Salvo. Non ci fu invece nessun faccia a faccia con Totò Riina. E nemmeno il famoso "bacio" tra i due di cui parlarano i pentiti. Ed ancora. Parlando dell'omicidio del presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, il presidente democristiano della Regione Sicilia assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980, dopo aver intrapreso una decisa azione riformatrice dell'amministrazione siciliana, i giudici scrivono che Andreotti avrebbe indicato agli esponenti di Cosa Nostra "il comportamento" da tenere, li avrebbe indotti "a fidarsi di lui" e a parlargli anche "di fatti gravissimi nella sicura consapevolezza di non correre il rischio di essere denunciati". In quell'occasione, secondo i giudici, Andreotti cercò di gestire la situazione, ma non vi riuscì e ci fu, anzi, un "drammatico fallimento del disegno di mettere sotto il suo controllo l'azione dei suoi interlocutori". Tentativo che fallì per l'atteggiamento intransigente di Bontade. Rapporti, azioni e giudizi di cui Andreotti, si legge nelle motivazioni, risponderà "dinanzi alla storia comunque si opini sulla configurabilità del reato".
___
CONCLUSIONI.
Ora c'è chi lo propone come Presidente del Senato (seconda carica istituzionale dopo il Presidente della Repubblica). Buon Sangue non mente!
E' c'è chi a San Felice è Felice di essersi fatto fotografare assieme!

23 aprile 2006

I nostalgici di Chernobyl

dal Blog di Beppe Grillo

Un convegno promosso da Greenpeace, Legambiente e WWF si è svolto a Roma il 19 aprile nel ventennale della tragedia di Chernobyl per fare il punto sull’energia nucleare e sui suoi costi reali.

Il contributo al fabbisogno energetico mondiale fornito dal nucleare è solo del 6,5% dell’energia primaria ed è destinato a ridursi al 4,5% nel 2030 secondo l’International Energy Agency (IEA).
Il nucleare è la fonte energetica più costosa e con il maggior bisognodi sussidi statali.
Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) il costo di 1 kWh di energia elettrica costa 6,13 cent/$, da gas 4,96 cent/$, da carbone 5,34 cent/$, da fonte eolica 5,05 cent/$. Risultati analoghi sono stati presentati da studi della Chicago University e del Massachusetts Institute of Technology. Queste valutazioni economiche sono sottostimate perché non comprensive dei costi del decommissionamento degli impianti e del trattamento delle scorie di lungo periodo.

Un falso mito sull’energia nucleare è l’abbondanza dell’uranio in natura: un minerale piuttosto diffuso, ma solo in concentrazioni infinitesime, tanto basse da non risultare praticamente sfruttabili. Le riserve di uranio commercialmente estraibili coprono un arco di circa un secolo tenendo costanti i consumi all’anno 2000. Sostituire, per la produzione di elettricità, tutta l’energia fossile con quella nucleare comporta la realizzazione di migliaia di nuove centrali con l’esaurimento delle riserve di uranio in pochi anni.
Infine, neppure il nucleare è esente da emissioni di anidride carbonica, basti considerare l’energia fossile necessaria per costruire la centrale, estrarre, trasportare e arricchire l’uranio, gestire le scorie, smantellare l’impianto a fine vita. Investire nel nucleare significa sprecare risorse pubbliche e private ai danni delle fonti rinnovabili e delle tecnologie per l’efficienza energetica.

Ma qualcuno non smette di pensarci. I nostalgici di Chernobyl non si rassegnano mai. Tra questi l’Enel di Scaroni che con l'acquisizione di Slovenske Elektrarne finalmente rientra nel nucleare con l’accensione del secondo reattore di Mochovce.

Gli austriaci dal 1990 al 2005 hanno sempre cercato di far chiudere il primo reattore e posero persino il veto all'ingresso della Slovacchia nella UE (Mochovce dista 100 km da Vienna).
Il governo Austriaco ha montato decine e decine di pale eoliche sul confine con la Slovacchia ben visibili a occhio nudo da Bratislava anche in segno di protesta.
Propongo al governo italiano di piantare qualche pala eolica davanti alla sede romana dell’Enel, forse non ne hanno mai vista una.

21 aprile 2006

Tanto per non far finta di non sapere

da corriere.it

L'allarme di Washington: "Stima rivista da +1,4% a +1,2
Servono riforme per il rilancio, ma il Paese non uscirà dell'euro"

L'Fmi: 'L'Italia cresce meno
Sfide tremende per nuovo governo'

Vola l'economia mondiale trascinata da Cina, India e Russia
ma resta l'incognita petrolio che potrebbe arrivare a 80 dollari

WASHINGTON - Il World Economic Outlook pubblicato oggi dal Fondo monetario internazionale rivede al ribasso le stime di crescita dell'Italia nel 2006 rispetto alle previsioni di settembre: +1,2% invece dell'1,4%. Più marcato il taglio nel 2007, pari allo 0,3%, per un Pil in progresso del'1,4% a fronte dell'1,7% precedente. Il rapporto deficit/Pil è ipotizzato al 4% per l'anno in corso e al 4,3% per il 2007. Continua a correre il debito che sale a 107,6% del Pil rispetto al 106,9.

Nell'eurozona, è l'accusa del Fmi, "mentre un certo numero di paesi ha fatto degli sforzi per rispettare gli impegni derivanti dal patto di stabilità e di crescita, il deficit pubblico è salito decisamente in Italia e Portogallo".

Tuttavia una difesa al nostro paese arriva dal capoeconomista del Fmi Raghuram Rajam che, riferendosi all'articolo del Financial Times di due giorni fa che ipotizzava un'uscita del nostro paese dall'euro, dice : "Credo e spero che non ci siano le possibilità che l'Italia lasci l'euro. Sono solo speculazioni".

Ma poi sottolinea che l'Italia "ha di fronte sfide tremende, con debito e deficit elevati" e una perdita di competitività negli ultimi anni. "Spero - conclude - che il nuovo governo comprenda la gravità della situazione" e metta in atto le "necessarie riforme macroeconomiche e strutturali, come, ad esempio, nei servizi finanziari".

Il mondo tra crescita record e allarme greggio. L'Italia è, tra i paesi del G8, quello che arranca di più rispetto al quadro di un'economia mondaile che, secondo Il Fmi, è in crescita oltre ogni previsione e corre al 4,9% quest'anno e al 4,7% il prossimo, trainata, oltre che dagli Usa, da Cina, India e Russia. Per intendersi, sei mesi fa lo stesso rapporto, già ottimista parlava di crescita globale a 4,3%.

Ma a frenare l'ottimismo è l'allarme per i prezzi del petrolio che potrebbero sfondare quota 80 dollari al barile già a metà 2006. Per ora comunque, segnala il Rapporto economico di primavera, il greggio ha avuto effetti limitati sulla crescita globale.

Usa. Gli Stati Uniti "rimangono il principale motore della crescita", con una stima pari a +3,4% nel 2006 e a +3,3% nel 2007, anche se il Fmi si dice preoccupato per la situazione della bilancia delle partite correnti il cui rosso ha raggiunto il 6,4% del Pil nel 2005.

Inoltre si profilano sempre più minacciose all'orizzonte le nubi del mercato immobiliare: lo scoppio della bolla, accompagnata dal crollo dei valori immobiliare, "potrebbe avere effetti seri sulla stabilità del sistema".

Eurolandia. Ma anche dall'Europa arrivano segnali positivi. Eurolandia potrebbe mettere a segno un aumento medio del Pil pari rispettivamente al 2% e all'1,9%, con la Francia al 2% e al 2,1%, la Germania all'1,3% e all'1% e l'Italia all'1,2% e all'1,4%. Bene anche il Giappone (+2,8% e +2,1%).

Il Fondo dispensa anche qualche bacchettata per la gestione dei conti pubblici. "Scarsi" vengono definiti i progressi sul fronte del risanamento finanziario che, affermano a Washington, si è dimostrato "insufficientemente ambizioso".

La locomotiva asiatica. Tuttavia la vera locomotiva mondiale sono le nazioni emergenti che hanno previsioni di crescita impressionanti: Cina (+9,5% e +9,0%), India (+7,3% e +7,0%) e Russia (+6,0% e +5,8%).

15 aprile 2006

HDSL!

Da Lunedì 11 aprile 2006 il Comune è connesso a internet mediante linea HDSL con Fastweb.

Olre alla velocità supersonica, se non ho sbagliato i conti, ci sarà un bel risparmio sulla bolletta.

Incredibbbile ma vero.

Una promessa, un impegno. Realizzato!

La Carta Riciclata.

Se vi ricordate qualche tempo addietro avevo promesso un mio impegno affinché in Comune si utilizzasse, per gli usi interni, solo carta riciclata.

Ora è una realtà.

Chi ha modo di passare provi a dare un'occhiata. Oggi, nel Comune di San Felice, si utilizza carta Ecocompatibile.

Una promessa, un impegno. Realizzato!

E ora....all'attacco del tonner!

Ps. un sentito grazie al Sindaco e alla Giunta per aver accettato la mia proposta.

07 aprile 2006

Dodici domandine per decidere chi votare!

Durante il governo di centro destra:

  1. Hai visto realizzare le grandi opere?

  2. La scuola dei tuoi figli è migliorata?

  3. Hai incontrato per strada i Poliziotti di Quartiere?

  4. Tra i conoscenti ci sono molte persone che hanno un lavoro stabile e ben retribuito?

  5. Ricordi almeno due riforme del governo Berlusconi che hanno migliorato la tua vita?

  6. Il benessere della tua famiglia è aumentata?

  7. La tua pensione, o quella di qualche tuo parente, è decisamente più alta oggi?

  8. Hai pagato effettivamente meno tasse?

  9. Il “falso in bilancio” è stato depenalizzato. Approvi questa legge?

  10. Alcuni ministri hanno dichiarato che il tricolore si può si può usare come carta igienica. Approvi?

  11. Ti sei sentita/o più sicura/o?

  12. Hai trovato più conveniente fare la spesa?

Se hai totalizzato più si che no, sei felice di come è stato governato questo Paese e non vuoi che le cose cambino. Vota pure per un partito della destra e ... tanti auguri.

Io ho risposto 12 no e voto Democratici di Sinistra!

"Prodi merita una chance" ...parola del Comunista "The Economist"

Il direttore del "The Economist": «Cinque anni disastrosi, Prodi merita una chance»
Intervista a John Micklethwait, direttore del "The Economist"
di Enrico Franceschini
«Pensavamo che Berlusconi fosse un danno per l´Italia cinque anni fa prima che fosse eletto, e cinque anni più tardi pensiamo che sia ancora più dannoso per il vostro paese». John Micklethwait è da un paio di settimane alla guida del più autorevole settimanale d´Europa, l´Economist. Nella sua prima intervista a un quotidiano italiano, in cui ci ha parlato affiancato da John Peet, l´autore del dossier sull´Italia di qualche mese fa, dimostra ampiamente di condividere il giudizio sul premier del suo predecessore Bill Emmot».
La copertina di questa settimana è molto chiara: un gigantesco "basta" sul volto di Berlusconi. Perché? Qual è il messaggio?
«Il messaggio è molto semplice. Noi non appoggiamo la rielezione di Berlusconi perché i dubbi che avevamo su di lui quando fu eletto cinque anni or sono si sono rivelati più che giustificati. Avevamo sempre pensato che il suo conflitto di interessi e i suoi numerosi problemi legali lo squalificassero dalla posizione di premier. Inoltre Berlusconi ha fallito nella promessa di portare riforme economiche di cui l´Italia aveva grande bisogno».
Berlusconi dirà che lei è ancora più comunista del suo predecessore, Bill "Lenin" Emmott, come il nostro presidente del Consiglio talvolta lo ha soprannominato.
«Nessuno mi ha mai chiamato comunista, e non penso certamente di esserlo, ma se Berlusconi ha questa impressione di me, sarò lieto di sentirglielo dire».
Lo sa che Forza Italia chiama il vostro giornale, invece che The Economist, E-comunist?
«Se ci chiama così, è la prova di quanto poco ci conosce e ci legge. La sua politica sociale è decisamente più socialista di quello che predica da sempre questo giornale».
Il vostro "basta" nei confronti di Berlusconi è una dichiarazione di sostegno, è un invito a votare, per Romano Prodi?
«Noi pensiamo che l´Italia, dopo cinque anni fallimentari di governo Berlusconi, abbia bisogno di un cambiamento. Questo cambiamento è rappresentato potenzialmente da Prodi e dalla sua coalizione. Abbiamo dei dubbi sulla sua possibilità di mantenere gli impegni che ha preso, soprattutto a causa delle tensioni all´interno della sua coalizione con partner come Bertinotti».
Lo considerate dunque il minore dei due mali?
«Non esattamente. Noi vorremmo che Prodi dimostrasse di essere in grado di mantenere tutto ciò che ha promesso. La maggior parte delle cose che ha detto in campagna elettorale sono logiche e sensibili. Ha portato la sua coalizione su posizioni più liberali, si rende conto che l´Italia ha dei problemi e che ha bisogno di cambiare, a differenza di Berlusconi secondo il quale va tutto benissimo».
Che cosa accadrebbe secondo lei se Berlusconi vincesse invece le elezioni?
«Gli invieremmo le nostre congratulazioni. In una democrazia, chi vince governa».
I partiti della coalizione di centrosinistra parlano da qualche tempo di unificare le loro forze e di formare un Partito democratico, come il partito progressista negli Usa. Ritiene che sarebbe uno sviluppo positivo per la democrazia italiana?
«Penso che l´idea di avere due blocchi, nettamente distinti, uno di centrodestra e moderato e uno di centrosinistra e più riformista, sia buona per qualsiasi democrazia. Naturalmente l´importante è intendersi sul programma che si vuole realizzare, perché non basterebbe mettere un´etichetta di unità su una coalizione: un nuovo partito può funzionare con un dibattito interno ma con un obiettivo comune».
Anche il centrodestra parla di formare un nuovo partito. Ma cosa accadrebbe del dopo-Berlusconi se Berlusconi rimasse alla guida del centrodestra?
«Noi abbiamo suggerito da tempo che l´Italia dovrebbe approvare una legge più chiara e più radicale sul conflitto di interessi. Una volta approvata questa legge Berlusconi non potrebbe aspirare al posto di primo ministro. Ma ciò non significa che verrebbe escluso automaticamente dalla vita politica, anche se pensiamo che sarebbe meglio per il centrodestra avere un nuovo leader dopo una sconfitta».
Berlusconi ha cambiato all´ultimo momento la legge elettorale, tornando al sistema proporzionale. Crede che sarebbe utile ritornare al maggioritario?
«Proprio per quello che ho detto in precedenza sull´esigenza di avere due blocchi contrapposti, sarebbe più utile tornare a un sistema maggioritario».
La storia di Berlusconi è il segnale di una pericolosa tendenza al populismo, armato con un´immensa quantità di denaro e di media?
«Ci sono stati casi simili, come per esempio quello di Ross Perot, negli Stati Uniti, e del primo ministro tailandese, che è stato costretto a dimettersi propri in questi giorni. Ma un caso come quello del primo ministro italiano è quasi senza uguali nel mondo sia per l´importanza di un paese come l´Italia, sia perché fa parte della Ue, sia per la ricchezza e per il potere mediatico che Berlusconi riveste».
Le piace l´Italia, ha visitato il nostro paese, che cosa ne pensa?
«Amo l´Italia, avrei voluto andarci in vacanza anche recentemente ma la mia nomina a direttore me lo ha impedito. Ho sempre pensato che ci sia un forte legame tra il nostro paese e il vostro, e anche una grande simpatia e interesse reciproco».
Molti lettori italiani hanno ritenuto che le vostre copertine sul nostro paese, e in particolare il dossier di qualche mese or sono intitolato "Addio Dolce Vita", fosse un segnale di antipatia verso l´Italia, un giudizio dall´alto, sprezzante.
«Non era assolutamente un dossier contro l´Italia. La ragione per cui abbiamo scritto queste cose e parlato di un declino italiano è proprio perché riteniamo che il vostro sia un paese molto importante e capace di dare un contribuito significativo allo sviluppo dell´Europa. Purtroppo negli ultimi cinque o sei anni è entrato in una crisi sempre più grave, e noi vorremmo che ne uscisse. Abbiamo criticato l´Italia soltanto perché l´amiamo».

No allo scrutinio elettronico!

dal blog di Antonio Di Pietro
Domenica scorsa ho indirizzato al ministro dell’Interno Pisanu alcune precise domande sulle possibilità di brogli in merito all’introduzione dello scrutinio elettronico. L’ho fatto comprando parte di una pagina su Repubblica.Non ho avuto (che vi aspettavate?) nessuna risposta.
Ma la Repubblica di giovedì 6 aprile ha sollevato nuovi dubbi con un articolo dal titolo: “Falle nel sistema di voto elettronico”. Articolo nel quale si legge:“Secondo un rapporto pervenuto nei giorni scorsi ai responsabili del ministero degli Interni, il sistema – appaltato dal Viminale a tre società private – è esposto ad attacchi, incursioni, blocchi. Inoltre il rapporto segnala l’individuazione all’interno del ministero degli Interni di postazioni in grado di entrare nel sistema senza motivo apparente”“Lunedì scorso una riunione dei responsabili dell’operazione ha comunque ritenuto che le falle non impediscano di proseguire...”
Anche l’International Herald Tribune di mercoledì 5 aprile si è occupato delle possibili conseguenze dell’adozione dello scrutinio elettronico in un lungo articolo del quale riporto alcuni passi.
“ Il decreto relativo al nuovo metodo di scrutinio (elettronico) dei voti, approvato dal governo Berlusconi in gennaio, indica che in caso di contestazione dei voti scrutinati elettronicamente, questi non saranno considerati validi e saranno utilizzati i voti scrutinati manualmente.Ma i critici affermano che un tale sviluppo potrebbe portare a una crisi simile a quella avvenuta in Florida nelle elezioni presidenziali americane del 2000.I critici sottolineano inoltre che il figlio di un ministro (Pisanu) è partner in una delle società che gestiranno il processo dello scrutinio elettronico (Accenture)....Il contratto principale è stato assegnato, senza un bando pubblico, a Telecom Italia...Telecom Italia ha rifiutato di commentare sulla sua scelta di utilizzare Accenture...”
Non credo che Pisanu risponderà alle mie domande di domenica scorsa o a alle perplessità sollevate da Repubblica e dall’International Herald Tribune.Ma se qualcosa dovesse succedere la risposta la dovrà fornire agli italiani subito dopo le elezioni.

04 aprile 2006

SONO UN COGLIONE! Grazie Silvio!

da corriere.it

«Scusate il linguaggio rozzo ma efficace...»

Berlusconi:«Non credo tanti coglioni....»

«Ho troppa stima per l'intelligenza degli italiani per credere che che sceglieranno per il proprio disinteresse»

ROMA - «Ho troppa stima per l'intelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti coglioni che votano per il proprio disinteresse». A dare del «coglione» agli italiani che voteranno a sinistra è il presidente del consiglio Silvio Belrusconi che, intervenendo a Confcommercio aggiunge: «Scusate il linguaggio rozzo ma efficace...». Parlava, il premier, di lavoro. E ai commercianti spiegava la sua proposta di utilizzare «le Poste che è la più grande banca italiana, per concedere microcrediti con garanzie dello Stato. Lo faremo in uno dei primi Cdm perchè, sono sicuro, saremo ancora lì».

ICI e IDDU

(ANSA) - SFIDA TV: ICI; AMALFITANO (ANCI), COME RISARCIRE COMUNI?
'PRONTI A MOBILITAZIONE 5.800 SINDACI PICCOLI CENTRI'
ROMA, 3 apr - ''Il presidente del Consiglio chiarisca ad horas come intende risarcire i Comuni del taglio annunciato stasera alle loro entrate abolendo nella sostanza l'Ici''. E' quanto afferma Secondo Amalfitano, coordinatore della consulta nazionale dei piccoli Comuni dell' Anci. ''In mancanza di fondi compensativi - secondo Amalfitano - 12 milioni di italiani sono a rischio di estinzione. Al silenzio risponderemo con la mobilitazione dei 5.800 sindaci dei piccoli Comuni italiani, che spiegheranno ai loro cittadini l'attentato che si sta perpetrando ai loro danni in nome di una manciata di voti''. (ANSA).


(ANSA) - SFIDA TV: DOMENICI (ANCI), SENZA ICI COMUNI CHIUDONO
BERLUSCONI SPIEGHI COME SOSTITUIRLA PER PAGARE I SERVIZI
ROMA, 3 apr - Togliere l' Ici senza indicare un tributo sostitutivo significa ''fare chiudere i Comuni'' e non erogare piu' servizi. Lo ha detto il presidente dell' Anci, L' associazione dei comuni italiani, Leonardo Domenici, secondo il quale Berlusconi ha ''il dovere di dire subito'' come intende sostituire questo gettito per i Comuni. ''L' Ici nel complesso - ha spiegato Domenici citando dati di Anci/Cnc - vale dieci miliardi di euro e copre circa il 75% delle entrate proprie di un comune. Quella sulla prima casa vale circa tre miliardi e rappresenta piu' o meno il 25% circa delle entrate proprie''. ''L' Ici - ha aggiunto Domenici - non e' una imposta dello Stato, ma dei Comuni. E lo Stato, se decide di assumere un provvedimento per abolirla, deve trovare un gettito sostitutivo. Con l' Ici - ha proseguito il presidente dell' Anci - si pagano i servizi dei cittadini, quelli che vengono utilizzati quando si prende il bus, si porta fuori da casa il sacchetto della spazzatura, quando si portano i bambini alla scuola materna, quando si chiede un certificato all' anagrafe o quando la sera si illumina la strada in cui si abita. Sono i servizi dei Comuni''. ''Il presidente del consiglio - ha sottolineato - ha il dovere, non nei confronti dei sindaci, ma nei confronti dei cittadini, di dire subito come sostituisce questo gettito con un altro tributo proprio dei Comuni questo gettito. Se non lo fa - ha concluso Domenici - o non e' credibile o vuole togliere i servizi ai comuni, quindi farli chiudere''. (ANSA).

Dal sito di Disgregazione Nazionale:
ICI: SINDACO VITERBO, ABOLIAMOLA PER SOSTITUIRLA
''Abolire l'Ici sulla prima casa? Se ne puo' discutere, purche' venga sostituita con un gettito pari o superiore a favore dei comuni (che significa comunque tassare il cittadino ndr.)''. Cosi' il sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli (AN) commenta la proposta lanciata a sorpresa ieri sera da Silvio Berlusconi al termine del faccia a faccia con il leader dell'Unione Romano Prodi.''L'Ici - aggiunge Gabbianelli rappresenta la principale entrata per i comuni, quindi per i servizi erogati alla cittadinanza."

ANSA
SFIDA TV: CICCANTI(UDC),ICI? INCREDIBILE PROPOSTA
ROMA, 3 APR - "Non si vincono le elezioni sparandole più grosse dell'avversario, agli elettori bastavano le 'balle' di Prodi. Per fortuna che ha parlato a nome di FI e nel programma della Cdl una proposta del genere non compare": così Amedeo Ciccanti, senatore Udc ha commentato la sortita di Berlusconi sulla abolizione dell'Ici. "Se Prodi - aggiunge Ciccanti - ha perso la credibilità per come non ha spiegato agli italiani il finanziamento dell'abbattimento di cinque punti del cuneo fiscale, Berlusconi non so cosa potrà raccontare sulla copertura finanziaria dell'imposta comunale sugli immobili, anche se riguarderà la prima casa". "Al 90° Berlusconi, dopo un pareggio senza emozioni, butta la palla nella sua rete con la incredibile proposta di cancellare l'ICI", conclude il senatore Udc.

03 aprile 2006

E' cominciata la rivoluzione proletaria.

Se sono mancato una settimana dal blog c'è un motivo.
Un buon motivo.
Ho fatto un pò di proselitismo... e sono partito dal mio portatile.
L'ho convinto ad abbandonare Windows e passare a Linux.
Non è stato difficile. Il mio portatile è intelligente e appena gli ho spiegato i vantaggi...ecco fatto. Installato linux nella distribuzione Ubuntu 5.0.
Chi è Ubuntuuuuu?
Cito dal sito:
"Ubuntu" è un'antica parola africana, dal significato "umanità agli altri". Un ulteriore significato è: "io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti". La distribuzione Ubuntu Linux migra lo spirito di Ubuntu nel mondo del software.
Ubuntu è un sistema operativo completo fondato su Linux, liberamente disponibile, che si avvale sia di un supporto di comunità che professionale.


Mi chiedo: ci saranno alti computer intelligenti come il mio?

Comunque una cosa è certa: ora sono un uomo un pò più felice, un pò più libero.