Il turismo, lo sappiamo tutti, è una grande risorsa dell’Italia. Il nostro è un Paese a vocazione turistica. Un’altra grande risorsa di cui disponiamo è Mister I, dove I sta per Innovazione e Internet. Quale migliore combinazione?
L’ex capo magazziniere dell’IBM Stanca, questa la sua vera identità, ha annunciato nell’opuscolo inviato a 16 milioni di famiglie, il lancio del portale del turismo: www.italia.it.
Un portale on line del costo di 45 milioni di euro “nato per promuovere l’offerta turistica via internet e il patrimonio culturale, ambientale e agroalimentare italiani” e che, come citato a pagina 36 dell’opuscolo, “utilizza un programma interattivo per organizzare e programmare il viaggio”. Il progetto è stato avviato nel marzo del 2004 ed affidato ad Innovazione Italia che ha assegnato parte dell’appalto a Ibm, Its e Tiscover. Chi si collegasse, spinto dall’entusiasmo contagioso di Mister I, a http://www.italia.it/, invece delle meraviglie interattive del Bel Paese troverebbe solo una richiesta di inserimento di username e password.Del portale non c'è traccia e neppure una pagina di spiegazioni con la data di avvio. Forse perchè non lo sa nessuno. Falavolti, amministratore delegato di Innovazione Italia, dichiarò lo scorso anno: “entro gennaio 2006 potrebbe essere on line la prima versione del sito in due o tre lingue”.
Il turismo mondiale vale un terzo dell’intero commercio on line, pari a circa 650 miliardi di euro nel 2005. Un business mostruoso, ma solo per gli altri Paesi. Pensate a un giapponese o a un russo che cerchi on line il “ patrimonio culturale, ambientale e agroalimentare italiani” usando il portale ufficiale del Governo senza che nessuno gli abbia spiegato prima chi è Stanca. Cosa penserà di noi?
L’ex capo magazziniere dell’IBM Stanca, questa la sua vera identità, ha annunciato nell’opuscolo inviato a 16 milioni di famiglie, il lancio del portale del turismo: www.italia.it.
Un portale on line del costo di 45 milioni di euro “nato per promuovere l’offerta turistica via internet e il patrimonio culturale, ambientale e agroalimentare italiani” e che, come citato a pagina 36 dell’opuscolo, “utilizza un programma interattivo per organizzare e programmare il viaggio”. Il progetto è stato avviato nel marzo del 2004 ed affidato ad Innovazione Italia che ha assegnato parte dell’appalto a Ibm, Its e Tiscover. Chi si collegasse, spinto dall’entusiasmo contagioso di Mister I, a http://www.italia.it/, invece delle meraviglie interattive del Bel Paese troverebbe solo una richiesta di inserimento di username e password.Del portale non c'è traccia e neppure una pagina di spiegazioni con la data di avvio. Forse perchè non lo sa nessuno. Falavolti, amministratore delegato di Innovazione Italia, dichiarò lo scorso anno: “entro gennaio 2006 potrebbe essere on line la prima versione del sito in due o tre lingue”.
Il turismo mondiale vale un terzo dell’intero commercio on line, pari a circa 650 miliardi di euro nel 2005. Un business mostruoso, ma solo per gli altri Paesi. Pensate a un giapponese o a un russo che cerchi on line il “ patrimonio culturale, ambientale e agroalimentare italiani” usando il portale ufficiale del Governo senza che nessuno gli abbia spiegato prima chi è Stanca. Cosa penserà di noi?
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