22 giugno 2006

la tavola della pace dice NO!

Chi sono questi commmunistispaccavetrinegiottini (questo perchè anche loro sono andati al G8 di Genova!) de la tavola della pace?
Il Comitato direttivo della Tavola della pace è composto da: Associazione per la Pace, Francescani del Sacro Convento di Assisi, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, CGIL, CISL, ARCI, ACLI, Pax Christi, Emmaus Italia, AGESCI, CIPSI, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Centro per la pace Forlì/Cesena, Sdebitarsi, FIVOL-Fondazione Italiana Volontariato, ICS, Banca Etica, Legambiente, Peacelink, Manitese, Focsiv, Cnca, Movimento Federalista Europeo, Beati i Costruttori di pace.
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Cosa dicono questi commmunistispaccavetrinegiottini ?
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Comunicato Stampa
La Tavola della pace sul Referendum del 25 e 26 giugno
Noi voteremo NO Perugia, 22 giugno 2006
Alla vigilia del Referendum Costituzionale del 25 e 26 giugno, con il quale i cittadini italiani saranno chiamati a votare la modifica della parte II della Costituzione, Flavio Lotti e Grazia Bellini, coordinatori nazionali della Tavola della pace, hanno rilasciato la seguente dichiarazione. "Il referendum permette ai cittadini di annullare una riforma che intacca profondamente la Costituzione italiana.La vera questione in gioco non è tanto la cosiddetta devolution o il numero di deputati e senatori come demagogicamente viene detto. La vera questione è la concentrazione dei poteri nelle mani del Primo ministro. E´ una riforma in senso autoritario che in pratica toglie alla Camera dei deputati ogni potere decisionale autonomo.E´ una riforma che attacca l´unità nazionale e l´uguaglianza dei cittadini perché delega alle Regioni la competenza in ambiti fondamentali come la salute e l´istruzione. E´ una riforma costosa e dai tempi incerti che però chiede una conferma ai cittadini che renderebbe difficile ogni altra modifica in tempi brevi. E' una riforma che in realtà attacca la Costituzione e l´ordinamento democratico che il nostro paese si è dato, una riforma costruita per concentrare i poteri nelle mani del Primo ministro, esautorando Parlamento e Presidente della Repubblica con modalità del tutto estranee ai modelli delle democrazie europee. E´ una riforma che mira a trasformare radicalmente le radici del nostro Stato. Siamo convinti che una tale trasformazione non possa essere frutto della elaborazione di una sola parte politica, ma debba essere generata da un processo condiviso che coinvolga le forze politiche di maggioranza e di opposizione, le autonomie locali, la società civile e tutto il popolo italiano. Dire NO a questa riforma è una SCELTA DI DEMOCRAZIA. "

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