C'era una volta...
- Un commmunista! - diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un signore chiamato ad organizzare le Feste per un fantastico Paese.
Questo Paese, però, si trovava in ristrettezze economiche. Allora il Re che non riteneva giusto eliminare tutte le feste per i sudditi del Regno, diede all’omino un sacchetto e disse: “Vai e porta i migliori artisti che trovi, ma ricorda non puoi spendere nulla di più dei dobloni presenti in questa sacca”.
L’omino, che di nome faceva Pietro, allora si mise a cavallo e girò le terre conosciute alla ricerca dei migliori giocolieri, saltimbanchi, menestrelli e attori. Molti di quelli trovati pur essendo bravi furono scartati perché pretendevano oltre al compenso anche vitto, alloggio e belle donne.
Pietro aveva ben chiare le parole del Re: non poteva spendere niente di più dei dobloni che possedeva.
Dopo alcuni mesi di viaggio Pietro ritornò dal Re e disse: “Mio Re, ho portato nel suo regno i migliori Giocolieri, attori e menestrelli delle terre conosciute”.
Ed il Re subito: “E quanto hai speso”. “Ho speso quanto avuto, non un doblone di più” rispose Pietro. Con soddisfazione il Re ascoltò l’omino che presentava una ad una tutte le serate che da li a poco sarebbero cominciate.
Pietro non era ben visto da tutti. Alcuni lo accusavano di cose ignobili, altri per gelosia lo denigravano, altri ancora erano disposti a mentire pur di screditarlo agli occhi degli abitanti del regno. Ed infatti così accadde.
Una sera, nella contea di Esetrop, si esibirono due menestrelli. Erano tra i migliori che la contea avesse mai sentito. Ma subito i nemici di Pietro si scatenarono per denigrarlo il più possibile e misero in giro voci del tipo: “sono i peggiori menestrelli che Esetrop abbia sentito”, “non c’era nessuno ad ascoltarli. Gli abitanti di Esetrop non vogliono la musica e la confusione. Vogliono riposare.” e ancora “il venditore di Carrube non ha venduto neanche una carruba”
Una frase su tutte fu quella che fece arrabbiare Pietro: “questi due menestrelli sono costati alle casse del Regno ben 5000 dobloni d’oro”.
Nessuno sapeva ancora quanto fosse costato lo spettacolo dei due menestrelli, ma quello che conta è che in realtà era costato un quinto di quanto si diceva in giro.
Pietro non si capacitava. Perché qualcuno dovrebbe mentire in modo così plateale? E con quale fine?
Gira e rigira Pietro inizia a fare domande. Voleva capire a tutti i costi chi metteva in giro queste falsità sul suo conto. Finché, un bel giorno, un abitante di Esetrop gli svelò il nome:
“E' Elos il venditore di Sole, di Nuvole e Vento. Gira di casa in casa con il suo carretto. E ad ogni famiglia ripete la stessa cosa: Pietro sperpera tutti i nostri soldi, prepara quelle feste che non interessano a nessuno. Quei menestrelli sono costati 5000 dobloni d’oro”.
Perché costui nutriva tanto odio per Pietro con il quale non aveva nemmeno mai scambiato una parola?
A voi, miei piccoli lettori, la risposta.
- Un commmunista! - diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un signore chiamato ad organizzare le Feste per un fantastico Paese.
Questo Paese, però, si trovava in ristrettezze economiche. Allora il Re che non riteneva giusto eliminare tutte le feste per i sudditi del Regno, diede all’omino un sacchetto e disse: “Vai e porta i migliori artisti che trovi, ma ricorda non puoi spendere nulla di più dei dobloni presenti in questa sacca”.
L’omino, che di nome faceva Pietro, allora si mise a cavallo e girò le terre conosciute alla ricerca dei migliori giocolieri, saltimbanchi, menestrelli e attori. Molti di quelli trovati pur essendo bravi furono scartati perché pretendevano oltre al compenso anche vitto, alloggio e belle donne.
Pietro aveva ben chiare le parole del Re: non poteva spendere niente di più dei dobloni che possedeva.
Dopo alcuni mesi di viaggio Pietro ritornò dal Re e disse: “Mio Re, ho portato nel suo regno i migliori Giocolieri, attori e menestrelli delle terre conosciute”.
Ed il Re subito: “E quanto hai speso”. “Ho speso quanto avuto, non un doblone di più” rispose Pietro. Con soddisfazione il Re ascoltò l’omino che presentava una ad una tutte le serate che da li a poco sarebbero cominciate.
Pietro non era ben visto da tutti. Alcuni lo accusavano di cose ignobili, altri per gelosia lo denigravano, altri ancora erano disposti a mentire pur di screditarlo agli occhi degli abitanti del regno. Ed infatti così accadde.
Una sera, nella contea di Esetrop, si esibirono due menestrelli. Erano tra i migliori che la contea avesse mai sentito. Ma subito i nemici di Pietro si scatenarono per denigrarlo il più possibile e misero in giro voci del tipo: “sono i peggiori menestrelli che Esetrop abbia sentito”, “non c’era nessuno ad ascoltarli. Gli abitanti di Esetrop non vogliono la musica e la confusione. Vogliono riposare.” e ancora “il venditore di Carrube non ha venduto neanche una carruba”
Una frase su tutte fu quella che fece arrabbiare Pietro: “questi due menestrelli sono costati alle casse del Regno ben 5000 dobloni d’oro”.
Nessuno sapeva ancora quanto fosse costato lo spettacolo dei due menestrelli, ma quello che conta è che in realtà era costato un quinto di quanto si diceva in giro.
Pietro non si capacitava. Perché qualcuno dovrebbe mentire in modo così plateale? E con quale fine?
Gira e rigira Pietro inizia a fare domande. Voleva capire a tutti i costi chi metteva in giro queste falsità sul suo conto. Finché, un bel giorno, un abitante di Esetrop gli svelò il nome:
“E' Elos il venditore di Sole, di Nuvole e Vento. Gira di casa in casa con il suo carretto. E ad ogni famiglia ripete la stessa cosa: Pietro sperpera tutti i nostri soldi, prepara quelle feste che non interessano a nessuno. Quei menestrelli sono costati 5000 dobloni d’oro
Perché costui nutriva tanto odio per Pietro con il quale non aveva nemmeno mai scambiato una parola?
A voi, miei piccoli lettori, la risposta.